Il Comune di Terlizzi celebra i 100 Anni dalla nascita del Maestro Antonio Volpe
Avrebbe compiuto 100 anni il maestro Antonio Volpe oggi, 19 luglio 2024, ricordato da tutti per le sue tele ispirate alla natura e alla natia Terlizzi.
In occasione del centenario dalla nascita, l’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Cultura ha organizzato nella serata di ieri, 18 luglio, un evento celebrativo per ricordare l’uomo e l’artista. L’evento si è tenuto nella sala consiliare alla presenza di Michelangelo De Chirico Sindaco di Terlizzi, Daniela Zappatore Assessora alla Cultura, Mario Volpe amico del Maestro e Francesco Picca storico dell’Arte. Nell’occasione è stato possibile visitare la mostra permanente di Antonio Volpe e sono state distribuite alcune copie del libro autobiografico “CLASSE 1924 La guerra, la prigionia, il ritorno alla vita e …all’arte” ristampato a cura dell’Amministrazione Comunale.
Riportiamo di seguito le prefazioni del Sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico e dell’Assessora alla Cultura Daniela Zappatore.
“Nell’anno in cui Terlizzi celebra il centenario dalla nascita del Maestro Antonio Volpe (1924 – 2024), l’Amministrazione comunale ricorda l’artista e l’illustre concittadino meritevole di aver donato una cospicua parte della sua opera pittorica alla città.
In più occasioni ho preannunciato la volontà di ristampare questo libro, anche alla luce delle richieste che mi sono pervenute dai tanti cittadini terlizzesi, desiderosi di conoscere le vicende umane del Maestro legate alla sua attività artistica e alla sua prigionia.
Oltre a onorare la memoria di Antonio Volpe, con questo evento l’Amministrazione comunale vuole far riscoprire un artista locale che ha tratto ispirazione dalla terra natia, dagli angoli più suggestivi di Terlizzi, ma anche dalla produzione pittorica di Michele De Napoli, Sindaco e pittore di chiara fama, che già prima di lui aveva donato alla città la casa natale e parte della sua produzione pittorica, affinché potesse ispirare giovani studiosi.
Antonio Volpe è l’esempio tangibile di quanto De Napoli sia stato lungimirante e con la sua donazione abbia ispirato giovani artisti.
Antonio Volpe con il suo agire mite, pacato, rispettoso dei ruoli e delle Istituzioni, innamorato della natura, da sempre sua musa ispiratrice, ci ha fatto dono di una lezione di vita, avendo lasciato in eredità, non solo parte della sua produzione pittorica, ma anche esempi di onestà e profonda umanità da seguire.
Tanti sono i ricordi personali che mi legano al Maestro. Spesso andavo a trovarlo nella sua bottega con i miei bimbi, incuriositi dai soggetti del mondo contadino ritratti sulle sue tele e dai colori accesi dei fiori, della frutta e della campagna al calar del sole.
Conservo con affetto alcune foto scattate su Corso Vittorio Emanuele, mentre osservavo il Maestro che trasporta le sue tele dalla galleria di via Mameli alla Saletta delle Esposizioni sul Corso, per preparare la personale da inaugurare, come ogni anno, al giovedì della Festa Maggiore.
Ricordo quanto stupore e meraviglia ho provato quando mi ha invitato a casa sua per ammirare l’immensa collezione privata. Custodiva le tele più belle, quelle che non esponeva perché non intendeva vendere.
Antonio Volpe spesso mi ha pregato di aiutarlo a donare alcuni quadri alla città di Terlizzi e non è mancata occasione in cui non spronassi, con interpellanze consiliari, la precedente Amministrazione nella formalizzazione della donazione delle opere, data l’età avanzata che gli procurava una certa ansia nel concludere l’iter.
Con immenso piacere, appena insediatomi come Sindaco, ho inaugurato su Corso Vittorio Emanuele, esattamente dove lo avevo immortalato in alcune foto, una targa che ritrae il volto del Maestro Volpe e indica ai passanti che in quel luogo è allocata l’esposizione permanete delle sue opere.
Con la ristampa di questo libro a 100 anni dalla sua nascita l’Amministrazione comunale vuole riaccendere i riflettori sull’apprezzato artista ma anche sul concittadino che nel periodo della seconda guerra mondiale ha vissuto sulla sua pelle la tragedia della prigionia, un’esperienza che per anni non ha condiviso con nessuno ed oggi è patrimonio di noi tutti: “E’ un racconto che non avrei mai voluto rendere pubblico, l’ho tenuto segreto per decenni nello scrigno del mio io, temevo di essere deriso dai giovani e commiserato da altri ma, spinto da amici, da storici e da persone di alto livello culturale, sono stato invogliato a descrivere la mia Odissea da tramandare alle future generazioni. […] Tornai per volontà di Dio, per avermi protetto e per le lacrime versate dai miei genitori […] Mai la guerra, mai più uomini contro uomini.”
Ringrazio tutti coloro i quali hanno reso possibile la ristampa di questo libro. Rivolgo sincera riconoscenza alla famiglia Volpe/Tricarico.”
Michelangelo De Chirico SINDACO
“Sono felice di poter offrire alla nostra città la ristampa di questo libro intenso ed avvolgente che narra la storia di Antonio Volpe sopravvissuto ai campi di concentramento.
Un libro come altri se non fosse che il protagonista, uomo piccolo fisicamente, ma grande nella levatura morale, è duplicemente speciale.
Antonio Volpe ebbe i natali a Terlizzi e a salvarlo fu il suo grande amore per la pittura, amore che lo ha accompagnato fino al termine dei suoi giorni.
Una grande testimonianza, quella contenuta nelle pagine di questo libro che, non solo arricchisce il patrimonio storico e culturale, ma offre anche insegnamenti preziosi sulla resilienza umana e il potere dell’arte.
Se da un lato preserva la memoria storica di eventi tragici come fu l’Olocausto e questo è essenziale per educare le nuove generazioni a prevenire il ripetersi di simili atrocità, dall’altro racconta la storia di un uomo che trova la sua salvezza nella pittura, nell’arte che diventa mezzo di sopravvivenza e guarigione.
L’arte, in tutte le sue forme, è, spesso, un rifugio sicuro in tempi di sofferenza. Ed è questo che rende questo scritto assolutamente attuale.
Come diceva Pablo Picasso, “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.
La pittura come fonte di speranza è una via di fuga mentale dalla dura realtà della prigionia. Oggi le prigioni sono tante e diverse e il libro può ispirare e offrire conforto a coloro che affrontano situazioni difficili.
La resilienza mostrata dal protagonista esercitata per tutto il corso della vita, può servire da esempio potente di come trovare luce anche nei momenti più bui.
Victor Frankl, un altro sopravvissuto all’Olocausto, scrive: “Tutto può essere tolto a un uomo, tranne una cosa: l’ultima delle libertà umane, la scelta del proprio atteggiamento in qualsiasi circostanza, la scelta del proprio modo di essere” (L’uomo in cerca di senso).
Il talento e la passione possono fiorire anche nelle condizioni più avverse. Nonostante le difficoltà incontrate è possibile coltivare e sviluppare le proprie capacità.
Questo libro diventa un messaggio di speranza e perseveranza che risuona con chiunque abbia vissuto traumi o avversità.
La ristampa di questo libro non è solo un atto di conservazione storica, ma anche una celebrazione della resilienza umana.
Il maestro Volpe è ancora con noi e ci ricorda che, anche nei momenti più bui, l’arte e la passione possono essere un faro di speranza e un mezzo di salvezza.”
Daniela Zappatore ASSESSORA ALLA CULTURA